Digiuno e dieta – qual’è la differenza?
Una dieta ipocalorica che prevede l’assunzione di succhi di frutta e verdura, brodi, frutta fresca, ecc. Viene spesso confusa con il digiuno. Per “digiuno” o meglio “digiuno completo”, noi intendiamo invece l’assunzione di sola acqua. Questo è il vero digiuno e il suo impatto sull’organismo è completamente diverso da quello che offre una dieta ipocalorica. Il digiuno ha due caratteristiche che la dieta non ha: la prima caratteristica è il suo effetto terapeutico poliedrico, e la seconda è la possibilità di essere adottato come rimedio efficace per ottenere un calo di peso duraturo. Soffermiamoci su questi aspetti.
1. L’effetto terapeutico del digiuno
A differenza delle diete che limitano semplicemente la quantità di calorie consumate da una persona, il digiuno innesca da subito una serie di meccanismi ormonali che evidenziano un effetto profilattico e terapeutico di ampio spettro:
• Il digiuno riduce fortemente (del 50-60%) l’insulina nel sangue, e ciò favorisce la prevenzione e aiuta il trattamento della sindrome metabolica. Indice della sindrome metabolica sono i depositi di grasso intorno alla vita, manifestazione esterna della formazione di grasso viscerale, un tipo di grasso che si accumula attorno agli organi vitali e blocca il loro funzionamento comportando in seguito lo sviluppo di patologie come il diabete, l’ipertensione, l’ictus, la depressione, il morbo di Alzheimer. (link)
Il digiuno periodico di breve termine consente di mantenere l’insulina a un livello basso, molto più basso rispetto a quello ottenuto da un periodo prolungato di dieta ipocalorica, e in questo senso il digiuno si rivela un alleato prezioso nel contrastare la comparsa della sindrome metabolica. (link)
• Durante un digiuno aumenta la quantità di noradrenalina e di conseguenza il tasso metabolico non diminuisce, come durante una dieta, ma addirittura aumenta leggermente, il che impedisce l’insorgenza della sindrome metabolica. (link)
• Un breve periodo di digiuno (anche di sole 12 ore), avvia il processo di autofagia delle cellule dell’organismo. Ciò significa che, in mancanza di cibo, la cellula inizia a digerire parti di se stessa ovvero a consumare innanzitutto quelle sue strutture vecchie e danneggiate (accumuli di proteine ossidate, mitocondri difettosi) col risultato che viene favorito il meccanismo di ringiovanimento cellulare.
• Se il digiuno dura a lungo, a un certo punto l’organismo passa completamente a una modalità di nutrizione interna. Questa transizione si verifica di norma al 2-3 giorno di digiuno assoluto o a secco (senza acqua) e al 7-9 giorno in caso di digiuno completo, con la sola assunzione di acqua. Una transizione completa alla nutrizione interna significa che, come fonte di energia necessaria per la sua esistenza, l’organismo inizia ad utilizzare, oltre al tessuto adiposo, i corpi chetonici (il risultato di un’ossidazione incompleta dei grassi) e i tessuti proteici. Tra tutti i tessuti proteici, il corpo si sbarazza principalmente di quelli inutili e difettosi come cellule danneggiate, embrioni tumorali, ecc. Grazie a tali modalità di depurazione innescate dal digiuno, l’organismo finisce per risultare pulito e ringiovanito.
• Molti studi hanno rilevato che il digiuno contribuisce alla prevenzione e al trattamento di alcune forme di cancro negli esseri umani e che per gli animali da laboratorio questo effetto del digiuno può già essere considerato provato (vedi la rassegna, nonché il recente studio).
• Si può presumere che il meccanismo dell’azione antitumorale sia associato al processo di depurazione e pulizia dalle scorie superflue e messo in atto dall’organismo durante il digiuno, come si scriveva sopra.
2. Calo di peso: effetto a lungo termine e altri benefici del digiuno
· Molti di coloro che hanno provato a seguire diete ipocaloriche per perdere peso e rimettersi in forma sono rimasti delusi. Forte e sproporzionato è infatti l’impatto psicologico: il disagio per il frequente e estenuante senso di fame, la rinuncia alle piccole gioie gastronomiche non sono ripagati dai risultati perchè spesso, dopo la ripresa dell’alimentazione normale, i chilogrammi perduti ritornano rapidamente.
· Ciò è dovuto al fatto che durante una dieta ipocalorica il metabolismo basale diminuisce nel senso che l’organismo comincia a spendere con economia le sue riserve. Dopo la fine della dieta e il passaggio alla normale alimentazione, il metabolismo viene ripristinato però non immediatamente, ragion per cui le calorie consumate non vengono bruciate ma vengono depositate sotto forma di grasso: per questo è facile riacquistare il peso precedente.
A differenza di quanto avviene durante una dieta ipocalorica, durante un digiuno a breve termine (fino a 4 giorni), il metabolismo basale non diminuisce, ma addirittura aumenta leggermente, il che contribuisce all’efficace combustione dei grassi durante e dopo il digiuno. (link)
· Una dieta ipocalorica è accompagnata da una costante sensazione di fame invece, per quanto strano possa sembrare, la completa astinenza da cibo non suscita sensazioni analoghe e spesso non si ha alcun desiderio di cibo già al secondo giorno di digiuno. Per questo motivo, il digiuno, anche prolungato, si tollera molto meglio di una dieta ipocalorica. Non siamo riusciti a trovare una spiegazione scientifica a questo calo di sensazione di fame, tuttavia è un fatto confermato da quasi tutti coloro che praticano il digiuno. E un altro fatto ancora più sorprendente è il seguente: il digiuno secco si tollera molto meglio del digiuno con acqua e iniziando una pratica di digiuno secco la sensazione di fame sparisce quasi da subito..
· È emerso inoltre (link) che il digiuno e la dieta influiscono in modo diverso sul grasso depositato in parti diverse del corpo. L’impatto del digiuno sul grasso viscerale, quello più pericoloso, responsabile del blocco dell’attività degli organi interni, è di 6 volte maggiore rispetto all’impatto di una dieta.
· Ogni tipo di metodo dimagrante comporta un effetto collaterale: viene ridotta non solo la massa di grasso ma anche la massa muscolare. Durante una dieta ipocalorica, infatti, la massa adiposa e quella muscolare vengono consumate in proporzioni approssimativamente uguali. Quando si digiuna, invece, il grasso scompare più velocemente della massa muscolare. Questo fatto è ben noto agli atleti che infatti usano il digiuno per tenersi o ritornare in forma. (link)