Il digiuno secco in Russia
Storia della divulgazione del digiuno secco in URSS-Russia
Il lavoro di ricerca sulle proprietà curative del digiuno secco fu iniziato in URSS negli anni ’80. A quel tempo, il metodo del digiuno umido aveva già un suo fondamento solido e stabile nella pratica medica. A Mosca, Leningrado e in molte altre città dell‘ URSS, lavoravano team di medici esperti che da tempo applicavano con successo questo metodo per trattare un’ampia gamma di patologie. Erano tutti studenti del professor Jurij Nikolaev, il fondatore della scuola sovietica di digiuno terapeutico, la RDT (Razgruzočno-dietičeskaja terapija) . Jurij Nikolaev (1905-1998), psichiatra di professione, arrivò ad apprezzare il digiuno come metodo terapeutico negli anni ’50, mentre lavorava in un ospedale psichiatrico e si occupava di pazienti affetti da schizofrenia. Successe che un giorno, contravvenendo alla prassi consolidata, egli decise di assecondare un paziente che si rifiutava di mangiare e scoprì che tale rifiuto del cibo influenzava positivamente le condizioni del paziente. Incuriosito dalla scoperta, lo psichiatra sperimentò a lungo con altri pazienti e si convinse dell’efficacia del metodo. Nel 1960 egli presentò la sua tesi di dottorato dedicata agli effetti del digiuno umido sui pazienti affetti da schizofrenia e in seguito continuò ad approfondire l’argomento, estendendo l’applicazione del digiuno anche al trattamento di altre malattie. Grazie al suo entusiasmo, ai numerosi riscontri e ai risultati positivi ottenuti da lui e dalla sua équipe di specialisti, gli riuscì di coinvolgere e addirittura affascinare la comunità medico-scientifica del tempo fino ad ottenere il preziosissimo supporto dal Ministero della Salute dell’URSS. Il riconoscimento dell’efficacia della digiunoterapia da parte di un ente conservatore come il Ministero Sovietico della Salute diede al metodo un grande rilancio, permettendogli di raggiungere livelli superiori di divulgazione e sviluppo. Dopo tale approvazione, negli ospedali di diverse città dell’enorme paese vennero aperti reparti di digiunoterapia. A partire dal 1969 il Ministero della Salute cominciò a pubblicare periodicamente le linee guida per i medici sull’impiego del digiuno nel trattamento di malattie neuropsichiatriche, cardiovascolari, polmonari (asma bronchiale), del tratto gastrointestinale e dell’apparato locomotore (artrite reumatoide). Medici-ricercatori iniziarono a pubblicare articoli scientifici su questi argomenti e a dedicarci tesi di dottorato. In totale, nel periodo dal 1960 al 2010, in URSS-Russia sul tema del digiuno terapeutico furono pubblicate diverse centinaia di articoli scientifici e 84 furono le tesi di laurea dedicate alle seguenti branche: pneumologia – 19 tesi cardiologia – 19 tesi neurologia e psichiatria – 18 tesi gastroenterologia – 10 tesi fisiologia e fisiopatologia – 10 tesi ematologia – 3 tesi dermatologia – 2 tesi endocrinologia – 1 tesi Tra questi lavori ne distinguiamo due, dedicati espressamente al digiuno secco. Il primo è lo studio del dr. Valerij Zakirov datato 1990 che descrive l’applicazione del metodo del digiuno nel trattamento di pazienti con asma bronchiale associata ad altre patologie degli organi interni. Zakirov, osservò e confrontò gruppi di pazienti asmatici trattati con metodi diversi: farmacologico (225 persone), digiuno umido (120 persone) e digiuno secco combinato a digiuno umido (30 persone. Più precisamente quest’ultimo gruppo fu fatto digiunare a secco per 3 giorni.). Sulla base dei risultati ottenuti il ricercatore arrivò alla conclusione che il digiuno, nel trattamento dell’asma bronchiale, risultava essere un approccio più efficace rispetto a quello farmacologico tradizionale e, nella fattispecie, il digiuno secco di 3 giorni risultava meglio tollerato dai pazienti, permettendo inoltre di ridurre la durata complessiva della terapia se utilizzato in combinazione col digiuno umido. L’autore della seconda importante tesi sul digiuno secco è il dr. Igor Evgenevič Chorošilov che nel 1994 pubblicò i risultati di un esperimento commissionatogli da uno dei dipartimenti militari statali interessato alla questione della sopravvivenza umana in assenza di cibo e liquidi. Igor Chorošilov nella sua ricerca studiò le condizioni di un gruppo di volontari (tutti medici) che accettarono di sperimentare un digiuno secco di 3 giorni condotto praticamente all’interno di una barocamera che serviva a creare un ambiente esterno controllato. Prima e dopo il digiuno secco i volontari furono sottoposti a molte analisi (dello stato del sistema cardiovascolare, digestivo, urinario, dello stato del metabolismo delle proteine, dei carboidrati, dei lipidi e dell’equilibrio idrosalino) e furono studiati i cambiamenti della regolazione neuroumorale del loro organismo. Sulla base dei dati rilevati, il ricercatore arrivò alla conclusione che un digiuno secco di 3 giorni non causava alcuna sofferenza ai sistemi dell’organismo.
Russia zarista – Viktor Vasil’evic Pašutin
In Russia il maggior contributo scientifico allo studio del digiuno secco sperimentale e’ stato apportato dal professor Viktor Vasil’evic Pašutin e dai suoi collaboratori alla fine del XIX secolo. A sua volta allievo del medico piu’ famoso di quel tempo, il professor S.P. Botkin, Viktor Pašutin, esercitando la sua attivita’ nell’ambito dell’Accademia medico-militare della Russia zarista, esperimento’ a lungo il digiuno su animali diversi e arrivo’ a formularne l’essenza dei meccanismi fisiologici. Pašutin per la prima volta presto’ attenzione al fatto che nel primo periodo di digiuno si verifica una veloce perdita di peso ma successivamente, letteralmente dopo pochi giorni, questo calo rallenta, ferme restando le uguali condizioni fisiologiche. All’epoca non erano ancora chiari i meccanismi che preservano l’energia e riducono la perdita di peso, tuttavia gli studi di allora evidenziarono che il consumo di proteine da parte dell’organismo in questo periodo viene mantenuto a un livello minimo ma le cellule, anche quelle del tessuto nervoso e del sistema endocrino, non soffrono.
Se si superano i limiti del digiuno fisiologico negli animali si verifica una terza fase, durante la quale avviene una forte diminuzione del peso corporeo associata a esaurimento dei meccanismi compensativi e a degenerazione dell’attivita’ cardiaca. La distinzione di queste tre fasi caratteristiche del digiuno assoluto nei mammiferi rende Vladimir Pašutin il precursore della teoria del digiuno o alimentazione endogena. I suoi esperimenti ancora oggi non hanno perso d’importanza. E proprio in esperimenti successivi su diversi esseri viventi e’ stato evidenziato che le prime due tappe fisiologiche del digiuno in esseri viventi diversi hanno tempi diversi e proprio grazie a questi periodi di digiuno si allunga la durata della vita rispetto a quella di organismi che si nutrono regolarmente. Per esempio, una pratica di digiuno puo’ prolungare la vita dei vermi di 19 volte, dei topi di 4 volte e di mammiferi sviluppati di 1,5 – 2 volte.
Gia’ cent’ anni fa l’accademico V. Pašutin rilevava inoltre che durante il digiuno vengono consumati i tessuti patologicamente alterati. E’ proprio la rimozione dall’organismo di tessuti e cellule vecchie, malate, morte, deboli e in via di decomposizione a garantire un potente effetto terapeutico. Nel corso di questo processo i tessuti sani non solo non soffrono ma ne traggono giovamento, vengono rinnovati. Di qui’ l’effetto di ringiovanimento segnalato da tutti e che rende il digiuno secco uno dei nuovi metodi di cura dei nostri tempi. Un metodo di fatto nato agli albori del genere umano e cui ricorrevano tutti i rappresentanti del regno animale all’inizio dello sviluppo delle forme di vita animale esistenti oggi.
Una caratteristica comune a tutti i tipi di digiuno e’ l’utilizzo delle “scorte di tessuto” (Viktor Pašutin) ovvero, secondo la definizione di F. Benedict, il passaggio a un’alimentazione endogena, che utilizza le sostanze energetiche e plastiche rilasciate durante la lenta atrofia da una parte determinata dei tessuti e delle strutture dell’organismo. Le alterazioni atrofiche (atrofia semplice) nei vari organi e tessuti vengono diffuse in modo lagunare e la loro intensita’ in generale risulta proporzionale alla durata del digiuno.
E’ stato accertato che durante il digiuno avviene un cambiamento nell’orientamento dell’alimentazione endogena tra gli organi. La prova principale di questo principio e’ il fatto che al momento della morte degli animali per fame si rileva una perdita di peso estramemente diversa nei vari organi e tessuti. Le perdite maggiori avvengono a carico del tessuto adiposo, il 97% del peso iniziale; il fegato e la milza presentano il 53-60%, i muscoli scheletrici il 30%, il sangue il 26%, i reni il 25%, la pelle il 20%, l’intestino il 18%, le ossa il 13%, il sistema nervoso il 3.9%, il cuore il 3,6% mentre il tessuto cerebrale praticamente non perde il suo peso. E’ stata cosi’ scoperta una costante di eccezionale importanza: il dispendio delle riserve interne dei vari organi e tessuti non e’ affatto uniforme: piu’ un organo o un tessuto e’ importante per le funzioni vitali, meno esso perde peso e viceversa, cioe’ gli organi e i tessuti di importanza vitale continuano la loro esistenza a oltranza a spese di tessuti e organi secondari.
La profonda ristrutturazione dei processi metabolici durante il digiuno e’ finalizzata a un’utilizzo ottimale delle sostanze di riserva, alla limitazione massima delle esigenze degli organi e dei tessuti che hanno minore importanza per la conservazione della vita e durante la ridistribuzione delle sostanze dagli organi meno importanti a quelli piu’ vitali si e’ osservata una diminuzione della perdita di peso corporeo; quando venivano nutriti dopo un digiuno ripetuto gli animali raggiungevano un maggior peso corporeo, i loro tessuti diventavano piu’ compatti rispetto a prima. Durante l’alimentazione di animali dopo ripetuti brevi digiuni e’ stato inoltre notato un forte aumento dei processi metabolici. Vladimir Pašutin osservava che: “il tessuto dei centri nervosi e gli organi di senso utilizzano in abbondanza le riserve delle altre parti del corpo, mantenendo il loro status quo di peso fino agli ultimi momenti di digiuno. Il significato di questo stato di resistenza neurale e’ comprensibile. Il sistema nervoso e’ predisposto per lo sviluppo di forze speciali, con cui gestisce l’attivita’ di quasi tutti gli elementi del corpo e per questo e’ naturale che data tale importante funzione esso non abbia compiti prettamente alimentari come quello di rifornire il sangue di sostanze diverse”. Quindi il mantenimento dell’omeostasi durante il digiuno in linea generale si riduce al mantenimento di “costanti ferme” dell’organismo a un livello costante a spese dell’alterazione delle “costanti labili”.
Il lavoro di fisiologi russi e stranieri ha confermato quanto segue: l’entita’ delle riserve che l’organismo puo’ utilizzare durante il digiuno prima dell’instaurarsi di uno stato di deperimento totale corrisponde al 40-45% del suo peso. E’ emerso inoltre che il digiuno completo con perdita del peso corporeo fino al 20-25% nei tessuti e negli organi animali non incide sull’organismo, che non presenta mutazioni patologiche irreversibili di sorta.
Questo fatto ha giustificato la divisione del digiuno in due tipi: il digiuno dosato e quello patologico. Nel digiuno dosato si utilizza lo stadio fisiologico del processo di privazione dell’organismo di cibo quando ancora non avviene alcuna mutazione patologica (fase reversibile) e di conseguenza esso non puo’ essere comparato al digiuno prolungato coatto che porta alla distrofia e alla morte (stadio patologico irreversibile). Ne consegue che il digiuno dosato e patologico sono due processi diversi in linea di principio.
Epoca sovietica – Porfirij Ivanov
In epoca sovietica, l’interesse dell’accademico Pašutin per i meccanismi del digiuno fu messo in pratica da un figlio del popolo, il leggendario Porfirij Ivanov, fondatore di un sistema di guarigione unico nel suo genere che comprendeva anche il digiuno secco. Nato in Ucraina nel tardo XIX secolo in una famiglia di minatori, dopo solo quattro classi di scuola parrocchiale ando’ a lavorare. Fino a 36 anni visse una vita ordinaria, ma sempre pero’ imperniata sul pensiero di come aiutare le persone a vivere una vita migliore, a non ammalarsi e a non morire cosi’ presto. Nel 1934 evve un sogno che divento’ ricorrente e gli fece capire che l’uomo non deve combattere contro i fattori negativi della natura, ma imparare a sfruttarli nel proprio interesse. Inizio’ a sperimentare su di se’ procedimenti vari per temprare il corpo: andava fuori senza copricapo, camminava a piedi scalzi tutto l’anno, girava senza cappotto in inverno, si versava addosso acqua fredda.
Presto sviluppo’ delle capacitа’ fenomenali: poteva non mangiare ne’ bere per due settimane, stare 2-3 ore sott’acqua nel mare in inverno. Per sfidare se stesso andava per ore nella steppa in piena tempesta di neve, coperto delle sole mutande, correva per centinaia di chilometri per strade sterrate, in inverno, svestito, viaggiava per ore sul tender delle locomotive. Si sa che durante l’occupazione nazista fu seppellito seminudo nella neve e trasportato in moto ma non ebbe nemmeno un raffreddore. Oltre a sviluppare una salute di ferro, maturo’ delle capacita’ bioenergetiche e extrasensoriali notevoli, che lo aiutavano a guarire malattie complesse, compreso un caso di paralisi cronica delle gambe, psoriasi, ulcere, tubercolosi, cancro dello stomaco e molto altro.
Visse in un periodo che non permetteva la manifestazione di tali straordinarie abilitа’. Erano gli anni della rivoluzione, del terrore della polizia politica, della grande guerra patriottica (seconda guerra mondiale), gli ultimi anni del regime totalitario del partito comunista. Fu arrestato molte volte, passo’ in tutto 12 anni di reclusione in ospedali psichiatrici, ma niente riusci’ a piegarlo. Provo’ a divulgare le sue idee attraverso la stampa, ma era quasi impossibile in quegli anni di dura gestione amministrativa. Ebbe centinaia di seguaci cui’ trasmise la sua dottrina (Detka).
Anni ’60-’90 – Jurij Nikolaev
Un ruolo di rilievo nella diffusione del digiuno terapeutico, umido e secco, fu svolto dal celebre psichiatra Jurij Nikolaev, che gia’ nel 1960 dedico’ la sua dissertazione di dottorato al fondamento fisiologico dell’applicazione del digiuno nel trattamento della schizofrenia. Appassionato di cultura orientale e affascinato dai regimi di vita degli yogi, autore di numerosi articoli scientifici sugli effetti benefici della terapia dietetico-decongestionante, Nikolaev comincio’ a introdurre con successo il digiuno terapeutico nella pratica psichiatrica mentre lavorava all’istituto del Ministero della sanita’ del’URSS e continuo’ a diffonderlo presso la cattedra di psichiatria dell’istituto medico di Rostov e poi di Mosca, creando intorno a se’ una vera e propria scuola di psichiatri e terapeuti altamente qualificati che riuscirono ad aprire reparti specializzati di digiuno in molti ospedali cittadini e regionali.
Nel 1990 usci’ a Rostov il suo libro Golodanie radi zdorov’ja (Digiuno per la salute), scritto con altri coautori. Nikolaev occupa un posto particolare nella storia della medicina russa, essendo riuscendo a far cambiare l’approccio al digiuno, dimostrando le proprieta’ terapeutiche di un digiuno dosato anche in patologie psichiatriche. Il suo contributo fu riconosciuto da specialisti in Giappone e Germania. In India, dove Nikolaev veniva spesso invitato, fu nominato membro onorario dell’Istituto di yoga. Negli Stati Uniti fu invece nominato membro ordinario dell’Accademia di psichiatria ortomolecolare (riabilitativa).
Russia, ultimi decenni – L.A.Ščennikov, V.P. Lavrova, Sergej Filonov
Ai giorni nostri il piu’ grande contributo allo sviluppo del metodo del digiuno secco, e’ stato apportato da L.A. Ščennikov (Celebnoe vozderžanie ot židkosti i pišči – L’astensione terapeutica dai liquidi e dal cibo) e da V.P. Lavrova. (Suchoe kaskadnoe golodanie – Il digiuno secco a cascata. )
Il metodo di astinenza terapeutica di L.A. Ščennikov (brevetto n. 2028160 col nome “Metodo di riabilitazione dell’organismo”) e’ ben conosciuto in molte citta’ della Russia e all’estero. L.A. Ščennikov e’ un esperto di medicina non tradizionale, naturopata e guaritore. Da oltre 30 anni dimostra i benefici dell’astinenza terapeutica a livello cellulare dell’organismo, confermati dai risultati degli esperimenti condotti da istituti medici di ricerca e dai riscontri dei seguaci di questa tecnica o semplici persone che hanno iniziato un percorso di auto-guarigione e auto-scoperta e hanno acquisito salute e una nuova qualita’ di percezione della vita.
Allievo di L.A. Ščennikov si puo’ considerare Sergej Filonov. Nato in una famiglia di medici, Sergej Filonov ottiene la laurea in medicina nel 1988 presso l’Istituto Medico Statale dell’Altaj (Siberia). Comincia a interessarsi di digiuno terapeutico fin dal 1986. Nel 1989, dopo la laurea, viene assegnato al sanatorio di Gorjačinsk, famoso centro medico per il digiuno terapeutico sulle rive del lago Bajkal. Nel 1994 si specializza in digiuno terapeutico sotto la guida del celebre professor Jurij Nikolaev, fondatore in URSS della terapia basata sul digiuno terapeutico (v. sopra). Nel 1996 approfondisce la sua specializzazione a San Pietroburgo, studiando e lavorando con il professor Kokosov, noto pneumologo a sua volta autore di un manuale medico dedicato al trattamento delle patologie degli organi interni con il digiuno terapeutico. Dal 2005 opera nel centro di cura “Sinegor’e”, tra le montagne dell’Altaj dove da maggio a fine ottobre organizza soggiorni depurativi: accoglie i pazienti e li assiste secondo il suo metodo basato su digiuno secco abbinato a massaggi secondo la tecnica veteroslava e a hirudoterapia. E’ autore di due libri dedicati al digiuno secco: Suchoe lečebnoe golodanie. Mify i real’nost’ (Il digiuno terapeutico secco – miti e realta’) uscito nel 2008, e Lečenie organizma sobstvennymi silami (Curare l’organismo con le proprie forze) del 2015, attualmente in fase di traduzione in italiano.
In Russia sul digiuno assoluto (secco) hanno scritto V.A. Zakirov (1990), I. E. Chorošilov (1994), Kokosov e coautori (1999). Nel 2005 e’ uscito un manuale per medici redatto dall’Istituto di aggiornamento dell’Agenzia federale per i problemi medico-biologici del Ministero dello Sviluppo della Sanita’ della Russia e dedicato all’Applicazione del digiuno secco nella medicina di riabilitazione. Solo negli ultimi anni si e’ cominciato ad applicare l’astinenza totale da cibo e acqua (digiuno assoluto) nella pratica clinica.