Mumijo
Un balsamo portentoso dalle montagne dell’Antico Oriente
Per centinaia di anni gli abitanti delle montagne della Siberia meridionale, dell’Asia centrale, dell’Iran, dell’India e della Cina si sono dedicati alla raccolta di una sostanza naturale nota per le sue proprieta’ miracolose e conosciuta in queste zone col nome “mumijo” (in russo «мумиё»).
Non e’ dunque un caso che tutti gli antichi manoscritti di medicina giunti fino a noi e scritti nelle lingue dei popoli dell’Oriente e del Tibet – arabo, persiano, turco, cinese, indiano, tataro, azero, – menzionino unanimemente il mumijo come rimedio naturale straordinario per la cura di molte malattie.
Medici famosi dell’antichità come per esempio Abu Ali Ibn Sina (Avicenna), Abu Rayhon Muhammad ibn Ahmad al-Biruni, Muhammad Husainhon Allawi e altri nelle loro testimonianze descrivevano le modalita’ di utilizzo di questa miracolosa sostanza per il trattamento di fratture, lussazioni, casi di avvelenamento, paralisi del nervo facciale, ulcere dello stomaco e altre patologie.
E’ probabile che il termine “mumijo” sia di origine greca e stia a significare un prodotto “conservante il corpo”, coincidendo per significato a un altra parola araba che cosi’ lo definisce “chafiz-al-ajssod” Quello che gli iraniani definiscono “mumijo”, dice Muhammad Husain (1857), gli arabi lo chiamano anche “arakul-dzhibol” cioe’ “sudore delle montagne”. In Birmania invece viene chiamato “kao-tui” ( “sangue delle montagne”); in tibetano e in mongolo e’ “Bahrag-shun,” “brakshaun” ( “succo delle rocce”, “decotto di montagna”); il popolo degli Hunza invece lo chiama “miele di montagna”. In Siberia e nell’Altai il mumijo e’ conosciuto anche come “burro di montagna” e “olio delle rocce”.
Nella descrizione delle proprietà di questo rimedio universale si indica che esso “dà forza a tutto il corpo e soprattutto al cuore,” distrugge le tracce dei processi reumatici, normalizza la funzione degli organi interni ed esterni, “assorbe l’ umidità del corpo,” migliora l’attività degli organi genitali, “riduce l’intasamento”, cura la paralisi, le convulsioni, e’ utile in casi di avvelenamento, morsi di scorpioni, malattie gastriche, tosse con sangue, ulcere della vescica, incontinenza urinaria, “elefantiasi” (gigantismo degli arti), balbuzie, favorisce l’assorbimento di alcuni tipi di tumori, e’ utile nel trattamento di malattie delle articolazioni e delle ossa. Abu Rayhon Beruni scriveva: “La resina delle montagne (mumijo) per alcuni aspetti corrisponde all’ambra e alle resine aromatiche e merita che venga tenuta di riserva per il suo valore e per l’aiuto che puo’ offrire nel caso in cui ci si rompa un osso”.
In Unione Sovietica la ricerca in questo campo si e’ infittita a partire dagli anni ’60 del secolo scorso e ha indagato l’applicazione del prodotto in piu’ di quattromila pazienti affetti da fratture ossee, ulcere gastriche, radicolite, ustioni, ulcere trofiche e patologie di vario altro genere. In molti trattamenti si e’ segnalato l’alto grado di efficacia terapeutica del mumijo. Nonostante tale comprovata efficacia, oggigiorno in Russia il mumijo e’ ancora registrato come integratore e non come medicinale. Il problema sta nel fatto che la composizione chimica del prodotto e’ piuttosto complessa e non sufficientemente studiata. Il mumijo e’ difficile da classificare e standardizzare ed e’ altrettanto difficile controllare la sua qualita’ con un’analisi chimica. Come integratore naturale il mumijo ha trovato largo impiego nell’industria cosmetica, entrando nella composizione di creme rivitalizzanti, da massaggio, anti-smagliature e rilassamento cutaneo, shampoo, lozioni anti-caduta per capelli, balsami, sciroppi, dentifrici e preparati per risciacqui.
Sulla base degli studi condotti in anni diversi sono state elaborate le seguenti forme di prodotto e fissate le seguenti modalita’ di impiego:
1. Applicazioni esterne in casi di ferite superficiali, abrasioni e lesioni leggere della pelle
Trattare le escoriazioni e le ferite superficiali con una soluzione acquosa al 10% di mumijo dalle 2 alle 4 volte al giorno. In presenza di ferite piu’ serie e purulente e’ consigliabile utilizzare una soluzione acquosa al 30% da impiegare rigorosamente 2 volte al giorno. In questo caso, dopo aver formato col prodotto una pastella, metterla sulla ferita, farla aderire bene fissandola con una larga pellicola di polietilene e fasciando la zona trattata con una benda elastica. Questa fasciatura ermetica consentira’ al mumije di sciogliersi e penetrare con facilita’ nei tessuti lesi per svolgervi la sua azione antimicrobica e rigenerante.
2. Compressa a base di mumije
La compressa e’ il modo piu’ semplice e sicuro di uso esterno del mumije. Si applica nei casi piu’ vari: in presenza di dolori articolari, infiammazioni, ascessi, mastite, radicolite, osteocondrosi, lesioni relativamente profonde. E’ stato rilevato che sulla zona sana della pelle il preparato rimane sotto la compressa in quantita’ immutata, mentre sulla parte lesa il mumije si scioglie, penetrando nei tessuti. Un’applicazione troppo frequente della compressa puo’ causare una passeggera irritazione cutanea.
3.Risciacqui della gola con soluzione a base di mumije.
Si utilizza in casi di infiammazioni della gola, sotto consiglio del medico.
4.Applicazione di mumije su un dente o una gengiva dolorante.
E’ un rimedio relativamente innocuo che tuttavia non conviene utilizzare a lungo. Se il sollievo non sopraggiunge entro 5-10 minuti e’ meglio rimuovere il mumijo e ricorrere a un altro mezzo. In casi di parodontosi occorre seguire uno schema diverso di cura.
5.Assunzione di mumije per uso interno.
La medicina ufficiale ha confermato in prima istanza l’effetto benefico del mumije sull’esofago e le pareti dello stomaco. Meno studiata, ma pur sempre convalidata, e’ la sua azione come rimedio di stimolazione delle difese immunitarie e dei processi rigenerativi.
Le migliori ricette di maschere per il viso a base di mumije.
Maschera per il viso contro i brufoli a base di erbe e mumije
Sciogliere 0,5 grammi di mumije in un decotto filtrato di calendula fino a ottenerne una pappetta. Applicare il composto cosi’ ottenuto sia sulla parte affetta da brufoli e impurita’ sia sul viso per intero.
Maschera proteica a base di mumije per pelle del viso grassa
Sciogliere 0,5 grammi di mumijo in un cucchiaio da tavola di latte, aggiungervi dell’albume montato a neve. In caso di assenza di couperose, a questa maschera si puo’ aggiungere del miele liquido (un cucchiaino da caffe’)
Maschera nutriente a base di mumije per pelle del viso normale o combinata
Sciogliere 0,5 grammi di mumijo in un cucchiaio da caffe’ di acqua e aggiungere il composto a un cucchiaio da caffe’ della crema da giorno abitualmente usata.
Maschera per il viso a base di mumije in caso di cicatrici
Sciogliere di mumijo (2 grammi) in acqua bollita fredda (un cucchiaio da caffe’), mescolarlo a crema per bambini fino ad ottenere una pappetta consistente, aggiungervi dell’olio di jojoba.
Tonico ringiovanente per il viso a base di mumije
In 0,5 grammi di mumijo versare 100 ml. di vino rosso secco e mettere a riposo per mezz’ora. Si consiglia di impiegare questo tonico per frizionare il viso quotidianamente, possibilmente prima di coricarsi. Il mumijo agisce con efficacia sulle rughe, lisciandole e rendendole meno evidenti.